Ideato e realizzato dai nostri amici Giorgio e Gianni, un giro per bici da corsa nell’alta Valle del Reno, per avvicinarsi ai più bei Santuari Mariani dell’Appennino Bolognese e ai borghi antichi del territorio. Si parte da Silla dopo aver parcheggiato l’auto, in direzione Porretta. La prima meta è la Madonna del Ponte, subito sulla sinistra all’uscita del paese. Si prosegue per Ponte della Venturina e si prende per Pavana risalendo la valle fino a Taviano; un paio di chilometri dopo Taviano, sulla destra inizia la salita vera e propria per il Convento dell’Immacolata, che ospita la Madonna del Giglio, nel borgo che include anche il Castello di Sambuca, affacciato quasi a sbalzo sulla valle sottostante. Dopo la visita si ritorna a Ponte della Venturina per la stessa strada dell’andata. Al Ponte si svolta a sinistra in direzione Pracchia, Molino del Pallone. Si continua in leggera salita fino a superare Molino del Pallone; dopo il paese inizia la salita a destra che conduce, attraverso il bel centro abitato di Case Boni, a Sambuceto. Da qui, terminata la salita, la strada si mantiene in quota e procedendo in direzione Nord Est conduce all’affascinante Santuario di Calvigi, che domina la valle concedendo un panorama unico sulle vallate Appenniniche. Si prosegue verso Granaglione, dopo essersi abbeverati a una delle fontane lungo il percorso. Da Granaglione si scende fino a Borgo Capanne per prendere sulla sinistra la strada in direzione Vettica, Capugnano. Poco prima di Capugnano si può visitare l’Oratorio della Madonna della Torre (non compreso nel tracciato di Strava allegato). Si prosegue salendo a Castelluccio per andare a visitare il bosco che conduce al Santuario della Madonna del Faggio. Con la bici da corsa ci siamo fermati all’inizio della strada sterrata (a 2km dal Santuario. Si ridiscende e si riprende la strada provinciale 57 che porta a Panigale (attenzione alla parte finale della discesa ripida con curve strette) e da lì si ricongiunge alla provinciale 324 che sale da Silla. Pochi chilometri di salita pedalabile e si giunge alla svolta a sinistra verso Monteacuto delle Alpi. La salita per Monteacuto è lunga e impegnativa, ma si gode l’ombra del bosco per l’intero sviluppo. Arrivati a Monteacuto, uno dei borghi più affascinanti dell’Appennino si apre lo spettacolo della parete EST del Corno alle Scale, proprio di fronte, si può quasi toccare. Un breve ristoro e si scende nuovamente per la stessa strada fino al bivio da cui si ricomincia a salire per raggiungere prima Lizzano, poi Vidiciatico. A Vidiciatico è opportuno un ristoro prima di affrontare la salita che conduce prima a La Cà e poi, attraverso uno scenario Alpino e un bel bosco al Santuario di Madonna dell’Acero, Cima Coppi dell’itinerario. La salita per Madonna dell’Acero è abbastanza pedalabile e si può fare velocità nel tratto finale prima del Santuario, il tratto duro sarebbe quello successivo al Santuario che conduce al Corno alle Scale, che però evitiamo. Dopo aver visitato il Santuario costruito a ridosso del vecchio acero, si ridiscende per la stessa strada: attenzione all’asfalto molto malridotto e pericoloso per le disconnessioni e le buche nascoste dai giochi di luci ed ombre. Tornati a Vidiciatico si gira a sinistra in direzione Querciola. Giunti a Querciola (brevissima salitina pedalabile) si sosta al Santuario della Madonna di San Luca di Querciola e proprio di fronte al Santuario ci si abbevera ad una delle più belle fontane dell’Appennino. Ripresa la bici da corsa si scende verso Gaggio Montano e, poco prima del paese, si sale a sinistra verso il Santuario di Ronchidoso. La salita è molto bella, circa 6km senza pendenze troppo impegnative e se la gamba è ancora tonica si può sviluppare potenza e velocità per affrontare la cronoscalata CSER omonima. Raggiunto il Santuario detto “degli emigranti”, dopo un pensiero a tutti gli emigranti di ogni tempo, si ridiscende verso Gaggio Montano e poi Silla per ritrovare l’automobile parcheggiata alcune ore prima. La discesa, da percorrere lentamente, anche per i molti tratti sconnessi, serba panorami unici sulla valle del Reno che invitano a fermarsi per scattare belle foto. In tutto sono “trascorsi” circa 128km e più di 3000m di dislivello, in una delle zone più affascinanti dell’Alta Valle del Reno. Un piccolo viaggio tra natura e panorami spettacolari, attraversando le testimonianze storiche degli ultimi 1000 anni, immersi in una spiritualità sacra o profana che ossigena lo spirito e il corpo. Clicca per vedere il percorso su strava : www.strava.com/routes/3239939970964476830 Clicca per il video del Giro www.relive.cc/view/vxOQjw13DM6 Per pernottamenti in Hotel convenzionato con CSER:
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Agosto 2024
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